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ASCOLTA LA DIRETTA RADIOFONICA SU RADIO ELLE (88.100), LA TRASMISSIONE "ROBIN HOOD" SI OCCUPERÀ DEL DELICATO TEMA DELLE DEMOLIZIONI ED ACQUISIZIONI DELLE CASE SORTE SPONTANEAMENTE AI CASTELLI. |
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Most users ever online was 45 on 10/4/2017, 17:16
Si è tenuto ieri sera, presso la palestra Zompatore di Ariccia, l'ennesimo incontro di aggiornamento indetto dal Comitato Equi Diritti, sullo stato della problematica delle acquisizioni e demolizioni delle case nell’area dei Castelli Romani. Nella sala gremita di partecipanti, su di un palco allestito all'interno di un ring, si sono alternati ai microfoni gli ospiti intervenuti : Marco Silvestroni, in qualità di consigliere della Città Metropolitana ed il Consigliere Regionale Giancarlo Righini, che ha annunciato la presentazione di una proposta di legge di iniziativa regionale, già nelle prossime ore. Presenti anche esponenti dei Consigli Comunali di alcuni dei paesi coinvolti: Enrico Indiati, vicesindaco di Ariccia, Giuliano Cugini, consigliere di maggioranza di Velletri, Federica Nobilio di Albano e Gianluca Mastrella per il Comune di Rocca Priora.
Una corsa contro il tempo, volta a fermare il pericolo ruspe, anacronisticamente messo in moto in delle zone urbanizzate ed antropizzate da oltre un ventennio, la cui trasformazione in quartieri residenziali, muniti di strade. Illuminazione, servizio scuolabus, fognature e persino fibre ottiche è spesso avvenuta proprio grazie ai finanziamenti regionali previsti dai piani di recupero dell'ultimo decennio. "È paradossale che la stessa Regione si impegni oggi a far abbattere e demolire, proprio ciò che ha contribuito ad urbanizzare ai fini del recupero" Dichiara Cristina Milani Presidente del Comitato Equi Diritti "Così come resta paradossale che nessuna menzione venga a tutt’oggi fatta dalle istituzioni, delle decine e decine di migliaia di euro a famiglia, riscossi da quasi quindici anni dalle oblazioni delle domande in sanatoria del 2003, le stesse che oggi vengono improvvisamente respinte" Rincara la Milani.
Il capogruppo di FdI in regione Giancarlo Righini, auspica inoltre una "richiesta di audizione in commissione urbanistica regionale", elemento essenziale nella ridefinizione dei limiti reali e concreti del Parco, modificato profondamente nell’estensione originaria prevista negli anni 70 ma senza alcun tipo di sconto nella salvaguardia delle zone boschive e paesistiche allo stato esistenti. Importante infine, secondo il Direttivo di Equi Diritti, il coinvolgimento della neocostituita Città Metropolitana: "Inimmaginabile come su un territorio che pretenda di chiamarsi Città Metropolitana, possa infatti insistere una sorta di Vietnam amministrativo, che veda i cittadini residenti a parità di condizioni, esser colpiti da diversi approcci alla tematica e diversi atti amministrativi, a seconda della municipalità in cui si risiede" Dichiara dai microfoni Marco Milani. Che lancia un appello ai partecipanti a "preparare" una fascia tricolore da indossare, nel caso si dovesse esprimere solidarietà a quei sind...
Se non è una bomba sociale, poco ci manca. Sta per allargarsi anche a Roma, infatti, il Protocollo d”intesa stilato tra la Regione Lazio e la Procura della Repubblica, volto ad accelerare e agevolare la demolizione degli immobili edilizi abusivi, sorti negli ultimi venti anni nella Capitale. La questione è molto delicata viso che tira in ballo il rispetto della legalità, l’inefficienza amministrativa delle istituzioni e il rischio di famiglie senza più un tetto. Il documento poc’anzi citato segue peraltro l’analogo protocollo, stilato due anni fa dalla Regione Lazio con la Procura della Repubblica di Velletri e che a quasi un anno e mezzo di distanza, sta dispiegando I suoi effetti, nell’area dei Castelli Romani nei confronti di un migliaio di famiglie, che oggi rischiano di perdere la loro prima abitazione di necessità, con le inevitabili conseguenze sociali su Cittadini e Comuni. “Non solo, l’applicazione del Protocollo inoltre sembra far emergere mille contraddizioni – spiegano dall’associazione Equi Diritti -, prima tra tutte quella relativa ai milioni di euro versati a titolo di sanatoria nel 2003, incamerati da Stato Regione e Comuni e di cui oggi, nei tardivi dinieghi, notificati a quasi 15 anni di distanza, nessuno accenna all”eventuale restituzione”. Per questo ed altri motivi una pioggia di ricorsi, proveniente dai Castelli Romani, si starebbe abbattendo sui ruoli del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. A complicare la situazione quello che dal Comitato Equi Diritti, che si occupa della vicenda, è stato definito un vero e proprio “Vietnam amministrativo”, ovvero la “difformità delle diverse amministrazioni Comunali, nell’affrontare sia il fenomeno che la stessa applicazione del Protocollo d’ intesa. Passiamo infatti da Comuni che hanno provveduto ad acquisire gli immobili al patrimonio dell’ente, arrivando ad istituire esosi canoni di affitto, sebbene denominati indennità di occupazione nei confronti degli ex proprietari, a Comuni che si sono limitati ad inviare con oltre un decennio di ritardo I dinieghi delle domande di sanatoria, restando prudentemente in attesa dei ricorsi dei cittadini, prima di procedere ad irrimediabili atti ulteriori, mentre in altri Comuni non c’è la minima traccia di azione amministrativa alcuna”, spiega ancora Cristina Milani, Presidente di Equi Diritti. Recentemente gli stessi Sindaci sembrano essersi resi conto della portata sociale del problema e degli effetti sociali che comporterebbe mandare circa mille famiglie in mezzo alla strada. Inevitabilmente, questi problema e questi numeri, saranno destinati ad elevarsi a potenza, dal momento che presto, anche Roma sarà coinvolta – come dicevamo – con le sue decine di migliaia di casi. Vi è infine un altro aspetto al momento piuttosto sottovalutato sul caso in questione: “le sen...
È andato in scena ieri l’incontro a Marino tra il Sindaco Carlo Colizza e Cristina Milani, presidente del Comitato Equi Diritti, che da oltre un anno si è fatto portavoce dei cittadini coinvolti nel fenomeno delle demolizioni, acquisizioni e dinieghi di sanatoria ai Castelli. Apprezzamento sugli esiti dell’incontro è stato espresso da entrambe le parti, che nel rispetto dei diversi ruoli e posizioni hanno concordato su alcuni temi, che vanno dalla portata sociale del problema, alla necessità di istituire tavoli intercomunali e sovracomunali che possano servire a rimuovere vincoli anacronistici in zone urbanizzate ed antropizzate da anni. Equi Diritti ha trovato Illuminanti le osservazioni di Colizza, circa il necessario coinvolgimento degli Enti preposti alla modifica dei vincoli paesistici.
L”esigenza infatti di rendere sanabili gli immobili anche eventualmente acquisiti, resta una necessità anche dei Comuni, che diversamente sarebbero impediti nella destinazione dei beni ad edilizia sociale o la possibilità di consentire gli eventuali “riscatti” degli stessi da parte dei cittadini. Insomma, al di là delle diversità dei ruoli, che vedono il Comitato impegnato come in altri paesi ad impugnare le delibere istituenti le indennità di occupazione, il clima è stato definito convergente e collaborativo da entrambe le parti.
Fonte: QUI
PROTOCOLLO D”INTESA REGIONE/PROCURA DI ROMA SULLE DEMOLIZIONI
EQUI DIRITTI: LA CAPITALE SI PREPARI A DECINE DI MIGLIAIA SI SFOLLATI. INTERVENGA LA POLITICA.
Come annunciato si estende anche a Roma, il Protocollo d”intesa stilato tra la Regione Lazio e La Procura della Repubblica di Roma, volto ad accelerare ed agevolare la demolizione delle costruzioni edilizie abusive, sorte negli ultimi venti anni. Il documento segue l ‘ analogo protocollo, stilato nel 2015 con la Procura della Repubblica di Velletri e che a quasi un anno e mezzo di distanza, sta dispiegando I suoi effetti, nell’area dei Castelli Romani nei confronti di un migliaio di famiglie, che oggi rischiano di perdere la loro prima abitazione di necessità, con le inevitabili conseguenze sociali su Cittadini e Comuni.
Non solo, l”applicazione del Protocollo sembra far emergere mille contraddizioni, prima tra tutte quella relativa ai milioni di euro versati a titolo di sanatoria nel 2003, incamerati da Stato Regione e Comuni e di cui oggi, nei tardivi dinieghi, notificati a quasi 15 anni di distanza, nessuno accenna all”eventuale restituzione. Per questo ed altri motivi una pioggia di ricorsi, proveniente dai Castelli Romani, si sta abbattendo sui ruoli del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. A complicare la situazione quello che dal Comitato Equi Diritti, che si occupa della vicenda è stato definito un vero e proprio “Vietnam amministrativo”, ovvero la difformità delle diverse amministrazioni Comunali, nell”affrontare sia il fenomeno che la stessa applicazione del Protocollo d’ intesa. “Passiamo infatti da Comuni che hanno provveduto ad acquisire gli immobili al patrimonio dell’ente, arrivando ad istituire esosi canoni di affitto, sebbene denominati indennità di occupazione nei confronti degli ex proprietari, a Comuni che si sono limitati ad inviare con oltre un decennio di ritardo I dinieghi delle domande di sanatoria, restando prudentemente in attesa dei ricorsi dei cittadini, prima di procedere ad irrimediabili atti ulteriori, mentre in altri Comuni non c’è la minima traccia di azione amministrativa alcuna” Spiega Cristina Milani Presidente di Equi Diritti. “Recentemente gli stessi Sindaci sembrano essersi resi conto della portata sociale del problema e degli effetti sociali che comporterebbe mandare circa mille famiglie in mezzo alla strada.
Inevitabilmente, questi problema e questi numeri, saranno destinati ad elevarsi a potenza, dal momento che presto, anche Roma sarà coinvolta, con le sue decine di migliaia di casi”. Vi è infine un altro aspetto al momento piuttosto sottovalutato sul caso in questione: le sentenze passate in giudicato, sarebbero solo la punta dell’iceberg del fenomeno abusivismo. Il numero di edifici “insanabili” ed I cui dati non sarebbero in possesso delle Procure, per non aver giudicato, sarebbero oltre d...
Come annunciato si estende anche a Roma, il Protocollo d'intesa stilato tra la Regione Lazio e La Procura della Repubblica di Roma, volto ad accelerare ed agevolare la demolizione delle costruzioni edilizie abusive, sorte negli ultimi venti anni. Il documento segue l'analogo protocollo, stilato nel 2015 con la Procura della Repubblica di Velletri e che a quasi un anno e mezzo di distanza, stà dispiegando I suoi effetti, nell'area dei Castelli Romani nei confronti di un migliaio di famiglie, che oggi rischiano di perdere la loro prima abitazione di necessità, con le inevitabili conseguenze sociali su Cittadini e Comuni. Non solo, l'applicazione del Protocollo sembra far emergere mille contraddizioni, prima tra tutte quella relativa ai milioni di euro versati a titolo di sanatoria nel 2003, incamerati da Stato Regione e Comuni e di cui oggi, nei tardivi dinieghi, notificati a quasi 15 anni di distanza, nessuno accenna all'eventuale restituzione. Per questo ed altri motivi una pioggia di ricorsi, proveniente dai Castelli Romani, si stà abbattendo sui ruoli del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. A complicare la situazione quello che dal Comitato Equi Diritti, che si occupa della vicenda è stato definito un vero e proprio "Vietnam amministrativo", ovvero la difformità delle diverse amministrazioni Comunali, nell'affrontare sia il fenomeno che la stessa applicazione del Protocollo d'intesa. "Passiamo infatti da Comuni che hanno provveduto ad acquisire gli immobili al patrimonio dell'ente, arrivando ad istituire esosi canoni di affitto, sebbene denominati indennità di occupazione nei confronti degli ex proprietari, a Comuni che si sono limitati ad inviare con oltre un decennio di ritardo I dinieghi delle domande di sanatoria, restando prudentemente in attesa dei ricorsi dei cittadini, prima di procedere ad irrimediabili atti ulteriori, mentre in altri Comuni non c'è la minima traccia di azione amministrativa alcuna" Spiega Cristina Milani Presidente di Equi Diritti. "Recentemente gli stessi Sindaci sembrano essersi resi conto della portata sociale del problema e degli effetti sociali che comporterebbe mandare circa mille famiglie in mezzo alla strada. Inevitabilmente, questi problema e questi numeri, saranno destinati ad elevarsi a potenza, dal momento che presto, anche Roma sarà coinvolta, con le sue decine di migliaia di casi". Vi è infine un altro aspetto al momento piuttosto sottovalutato sul caso in questione: le sentenze passate in giudicato, sarebbero solo la punta dell' iceberg del fenomeno abusivismo. Il numero di edifici "insanabili" ed I cui dati non sarebbero in possesso delle Procure, per non aver giudicato, sarebbero oltre dieci volte superiori, stando almeno a...
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